Cenni storici
Ecco una minuziosa ed accurata descrizione di Paveto, scritta da
Luciano Fantini (Lucci), al quale va il nostro
doveroso ringraziamento per averci concesso di estrapolare liberamente
il materiale dal suo sito.
BREVI CENNI SU PAVETO
Paveto è una bella località di campagna a 432 metri
di altitudine, molto fredda d'inverno, molto accogliente nella stagione
estiva.
Si trova a ridosso del passo della Bocchetta verso il Passo dei
Giovi e Fumeri. La località è devota alla Madonna
della Guardia che si trova di fronte, a Sud.
La periferia piu' importante è Costagiutta, verso Fumeri
in linea d'aria. Altri nuclei abitati o frazioni minori sono Cian,
Neo, Fondo Paveto, Maggiolo, Moggia, La Costa.
Famosa fino al recente passato per la produzione di frutta e di
vino bianchetta della Valpolcevera, per la ricchezza di sorgenti
d'acqua, per l'altissimo numero di villeggianti, ha oggi perso la
connotazione di paese agricolo. D'altra parte non c'è quasi
villeggiante "stabile" o residente che non abbia un orto
per uso familiare.
La storia di Paveto è antica e unica nella Val Polcevera
ed un giorno o l'altro la racconteremo nei dettagli. Si puo' anticipare
che tutta l'area di Paveto - Costagiutta fu probabilmente influenzata
dalla discreta presenza di popolazioni Iberiche divenute "stanziali"
dopo uno dei numerosi passaggi di andata e ritorno neglu ultimi
secoli.(Le popolazioni iberiche di cui non trattiamo furono da sempre
influenti o nella storia di Genova o da essa influenzati). Alcuni
cognomi tipici della zona ne potrebbero essere una dimostrazione
(Sobrero, Romero,ecc...).
Il Paese era ubicato lungo la parte alta della Via del Sale, era
ricco e popoloso ma ha sempre mantenuto una particolare ritrosia
ad aprirsi alla mondanità. Tale caratteristica è ancora
presente nel piccolo nucleo di residenti e di villeggianti "stabili"
e probabilmente è quella che salva il Paese dalla urbanizzazione
dilagante. Non è l'unico esempio in Alta Val Polcevera, ma
certamente il piu' stabile.
I vecchi negozi e le vecchie trattorie sono state chiuse da molti
anni a causa della diminuzione della popolazione. Il Paese è
servito dalla Corriera e chi deve fare acquisti puo' recarsi a pochi
chilometri di distanza (a Mignanego) dove non manca nulla di indispensabile.
In Paese si sono costituite negli anni diverse associazioni di
cittadini che provvedono all'accoglienza degli ospiti. La tradizione
vuole che gli anziani vengano via via sostituiti dai giovani che
non mancano. La salvaguardia dei costumi è quindi ritenuta
molto determinante.
Un Circolo ACLI, affidato in gestione ad una famiglia residente,
assicura l'ospitalità essenziale. Una Trattoria aperta da
pochi anni in un locale adiacente alla Parrocchia.
Da segnalare l'intraprendenza straordinaria di una famiglia che
da qualche anno ha aperto un agriturismo "vero", che offre
prodotti rigorosamente locali, ospitalità occasionale e una
importante scuola di equitazione. L'agriturismo si trova in Località
La Costa (sopra a Costagiutta) ed è immerso nei boschi di
castagni. La posizione è strategica per chi ama il l'escursionismo,
l'equitazione, la caccia, la raccolta di frutti di bosco, funghi
e anche le passeggiate tranquille ed il pic nic poiché di
trova nella parte forse migliore della Provincia di Genova dell'alta
via dei monti liguri.
A Costagiutta sopravvive una Cappella dedicata al martire, protettore
dei giovani, San Venanzio, almeno così dice la tradizione.
Si puo' dire che a Paveto e Costagiutta, la salvaguardia della
tradizione e dell'ambiente ha sempre comportato qualche sacrificio
da parte dei residenti e dei villeggianti "stabili". Alla
guida della conservazione ed autenticamente interpreti della tradizione
contadina e montana sono stati in parte rilevante alcuni grandi
Parroci come Don Pelati (per tutta la vita) e dal 1957 e per oltre
40 anni (sempre per tutta la vita) Don Salvatore Bertorello che
fu il vero motore del rinnovamento nella tradizione. Speriamo che
un giorno si intitoli ad entrambi una Piazzetta o una Via di campagna.
Paveto e Costagiutta si trovano nel Comune di Mignanego che ha
sempre dedicato molta attenzione alla salvaguardia dell'ambiente
e delle tradizioni delle frazioni in cui si divide: Giovi (con il
famoso passo del Giro d'italia, Montanesi (con il Santuario della
Vittoria), Fumeri (gemello di Paveto), Ponterosso, Barriera e Vetrerie
(snodi commerciali a Valle) e quindi Paveto.
Paveto ha uno stemma da circa 50 anni che rappresenta una sorgente
d'acqua circondata da abbondante frutta. Fu ideato dal pittore Agostino
Percivale. Il disegno è visibile in originale come affresco
nell'ex salone parrocchiale (oggi pizzeria).
Paveto fino all'ultimo dopoguerra era raggiungibile solo con mezzi
agricoli o a piedi. I lavori di asfaltatura ed allargamento delle
strade sono stati realizzati in tempi successivi. Cio' vale anche
per la strada che porta a Paveto transitando per Costagiutta.
La strada di collegamento con Pietralavezzara, che passa in mezzo
al bosco, è tutt'ora difficilmente transitabile. Certo non
è mai stata asfaltata o allargata.
Certamente la storia di Paveto è piuttosto poco nota. Si
narra della presenza di famiglie nobili dominanti, ma non vi sono
costruzioni ad uso abitativo o altre strutture che lo dimostrino
adeguatamente. Vi sono ruderi sparsi un po' ovunque, ma non se ne
conosce la vera origine.
Certo è che Paveto e Costagiutta avevano, nel 1789, 800
abitanti e nel 1800 erano già scese a 500. Costagiutta era
più popolata di Paveto. Gli archivi comunali attribuiscono
a tutto il territorio di Mignanego una popolazione inferiore. Probabilmente
I dati dei censimenti dell'epoca (tratti dagli archivi parrocchiali)
derivano dal fatto che le zone di influenza erano piu' ampie dei
territori ufficiali. Inoltre i confini delle frazioni potevano essere
diversi (per esempio) estendersi dal punto di vista parrocchiale
a zone appartenenti ad altre frazioni, anche oggi piemontesi. In
alcuni periodi forse gli abitanti venivano conteggiati piu' volte
(Paveto e Fumeri con lo stesso nome, per esempio) per contese o
confusioni sui confini. E' verosimile che gli abitanti stabili dell'attuale
territorio di Paveto alla fine dell''800 fossero almeno 300. Si
consideri che nel 1973 gli abitanti maggiori di 21 anni assegnati
al seggio elettorale di Paveto erano 90 (cio' rappresentava una
popolazione residente di almeno 120 residenti).
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